questo blog parla dell'altro giappone. non di tokyo ne` di kyoto, ma della vita in una piccola casetta sperduta in mezzo ai monti della campagna giapponese. vi faremo conoscere l'altra faccia del paese del sol levante!

30 dicembre 2007

Guida pericolosa

Per il terzo anno consecutivo la nostra regione di Aichi si conferma la piu` pericolosa per quanto riguarda la sicurezza sulle strade, con quasi 300 incidenti mortali. Anche noi possiamo rendercene conto ogni giorno, visto che riusciamo a spostarci solo in macchina!
Ecco la classifica dei migliori tre autisti (?) incontrati quest'anno:
- al Terzo posto: in notturna, utilitaria con fari abbaglianti accesi mentre aspetta di svoltare all'incrocio;
- al Secondo posto: furgoncino tipo Ape parcheggiato in piena corsia, senza segnalazioni, all'imbocco della galleria;
- al Primo posto e con menzione speciale per la fantasia: auto all'incrocio, in corsia di svolta a destra, con freccia a sinistra, che passa avanti dritta ignorando la precedenza (che avevamo noi).

Premio speciale "Bonta` 2007" assegnato al vecchietto che ci ha fatto segno di superarlo, senza poter accostare del tutto, subito prima del dosso, in strada a una corsia per senso di marcia.

Speriamo bene per il prossimo anno, noi intanto a Capodanno andremo a pregare al tempio!
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28 dicembre 2007

Lingua giapponese

Vista la distanza da ogni tipo di scuola e insegnante, da aprile sto seguendo un corso di giapponese per corrispondenza. E` un corso piacevole e stimolante: faccio delle schede che poi spedisco all'insegnate. Lei le corregge e me le rimanda. Le parti sbagliate devo rifarle finche` non capisco e mi autocorreggo.
Il corso e` diviso in sezioni da 200 schede.
Sono partita dalla sezione C e dopo un brillante compimento della D mi sono bloccata per 6 mesi sulla E.
Impossibile proseguire. Tutta l'estate sulle stesse schede... un incubo..
A novembre finalmente riesco in qualche modo ad arrivare all'ultima scheda. Resta l'ostacolo del "Test finale".
L'ultimo giorno utile per spedire le schede all'insegnante decido di svolgere in qualche modo il test per poter sperare di andare avanti... Immaginate la scena in cucina: Tomo, sua madre e sua nonna a leggere il test e io che scrivo con la matita!!! A ogni esercizio io dicevo una soluzione e gli altri "Si`, brava!" oppure "No, no, scrivi cosi`... " e giu` a dirmi i kanji e le parole che non sapevo! "Va bene, va bene: impari adesso!"
Dopo una settimana il responso dell'insegnante: "La sezione E e` un grosso scoglio... ce l'hai fatta! Anche il test finale e` andato bene! Se vuoi puoi proseguire, oppure approfondire qualche errorino."
NON CI PENSO NEMMENO!
Ora sono felicemente a meta` della sezione F!!!

25 dicembre 2007

Piccolo Natale



Ecco il nostro Natale!
Non "il compleanno di Babbo Natale"! Non la festa del dolce piu` guarnito ne` della casa piu` illuminata. La traduzione di "Merry Christmas" non e` "Facciamo un party natalizio!".

Il nostro e` un piccolo Natale, con un bimbo nato povero, al freddo, dove non c'era che povera gente.
Il piccolo Bambino nasce anche oggi, in mezzo ai nostri panettoni e ai nostri regali, ma senza luci e senza panna montata. E la sua Forza e` piu` grande di tutto. Assoltamente piu` grande di Babbo Natale.

E` nato il Redentore!

24 dicembre 2007

Babbo Natale!

Come ci ha insegnato una nostra carissima amica: Babbo Natale esiste!


Quarta domenica di Avvento e come ogni domenica siamo andati in citta`. Prima di partire e` arrivato un pacco per noi: 2 chili di gelato da parte di un amico rappresentante in una ditta di surgelati (hihihi!!!).

In citta` la mia studentessa di italiano ci ha fatto omaggio della sua ultima creazione culinaria: un quarto di pollo affumicato e una porzione di formaggio stagionato (ecco cosa vuol dire avere una studentessa insegnante di cucina - hihihi!!!)

Mentre stavamo tornando al parcheggio ci imbattiamo in una galleria d'arte dove si sta svolgendo una mostra di smalto giapponese (e` tutto quello che sono riuscita a capire). Interessati dalla rarita` decidiamo di entrare. Mah l'accoglienza che ci hanno fatto! Dopo l'immancabile scambio di biglietti da visita ci sono stati offerti te` e dolcetti e persino biscotti fatti in casa da portare via e mangiare quando vogliamo! La signora ottantenne che sembrava responsabile della situazione ci trattava come suoi nipoti! Presentandoci ai suoi innumerevoli fratelli e sorelle minori, tra cui l'artista, ci ha chiesto informazioni sul nostro lavoro e promesso che verra` a trovarci per vedere cio` che facciamo. Non potevamo piu` uscire dai tanti inchini e ringraziamenti!!!

Sulla strada del ritorno altra buona notizia: una vecchia cliente ha comprato un mosaico di Tomo.

Al ritorno a casa scopriamo che i mosaici venduti sono ben TRE!!! Ma che ottima giornata!

Altra sorpresa: sono arrivati i materiali che la nostra amica "Babbo Natale" ci ha spedito dall'Italia: non potevamo sperare di meglio per il laboratorio! Adesso non abbiamo piu` scuse e dobbiamo fare tantissimi nuovi mosaici!

Cena a base di pollo, formaggio, gelato, torta di mele (regalateci dalla vicina, vedi foto) e naturalmente il mitico salame di Manfred che ci e` arrivato direttamentis da Cjarnie e che stio centellinado sperando che arrivi a Capodanno (ma non credo).

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Buon Natale a tutti!!!!!

19 dicembre 2007

Ciabatte

Ieri sono stata dalla dentista, per un controllo preventivo. Tutto a posto per fortuna.
Prima di rimetterci in viaggio per tornare a casa ho pensato di fare una capatina in bagno. Ecco che torniamo di nuovo sull'argomento!!
Premetto che lo studio dentistico si trova all'interno di una clinica e, come quasi sempre succede in questi casi, al momento di entrare ci si toglie le scarpe e si infilano le ciabattine date in dotazione (misura unica 38).
Al momento di andare in bagno la cosa si complica ulteriormente: passata la prima porta si puo` notare una linea spezzata che delimita due colori di pavimentazione diversa: quella verde, sulla quale abbiamo camminato finora, e quella rosa, che prosegue all'interno del bagno. Appoggiate al di la` della riga le ciabatte per il bagno, in plastica lavabile. Lascio con ordine le ciabatte "da clinica" sul pavimento verde e infilo le altre (misura da donna 36 e 1/2).
Per farla breve: esco dalla sala da bagno e c'e` un'infermiera che mi guarda con la solita aria "sto-vedendo-un-marziano". Ormai mi sono abituata a questi sguardi e non ci faccio poi tanto caso. Piccola differenza: l'infermiera sta mormorando qualcosa con un tono atterrito: "...toilet....". Guardo i miei piedi e... ebbene si`: dopo due anni riesco ancora a dimenticare di cambiare le ciabatte all'uscita del bagno! Me l'hanno fatta di nuovo!!!!
Orrore-orrore!
Finale alla "Fantozzi in Giappone", in una corsa disperata verso il bagno, cercando di non perdere per strada le ciabattine contaminate!

17 dicembre 2007

F.


Freddo penetrante. La casa si e` trasformata in un enorme frigorifero. 8 gradi di media.

Comunque non posso lamentarmi: abbiamo stufette e maglioni sufficienti a non morire di freddo.

Il problema principale e` la doccia...

L'antibagno giapponese, provvisto di lavatrice e lavandino, raggiunge i 10 gradi con la stufetta a palla. Lo spazio di doccia e furo assomigliano sempre alle terme all'aperto che i giapponesi tanto amano.

Il furo servirebbe a scaldarsi, invece l'acqua diventa progressivamente tiepida e poi freddina, da farci scappare subito fuori. Dalla padella alla brace: le gocce si ghiacciano sulla schiena a velocita` record.

Mentre mi lamento a voce alta Tomo mi ricorda che, in fondo: "la nostra e` una vita interessante".

13 dicembre 2007

Kobe

Tutte le mie speranze sono svanite.
Mi avevano detto che Kobe e` una citta` multiculturale, con molto di occidentale... e` vero, ma resta pur sempre una citta` giapponese, con molti elementi occidentali, ma sempre giapponese.
Ben bon.

La nostra gita extemporanea di ieri a Kobe e` stata costellata di esperienze interessanti (a parte la pioggia).
Partiti per vedere le famose "Luminarie", Tomo, Suocerina, Zietta ed io, ci siamo persi nel quartiere residenziale storicamente abitato da gaijin (non giapponesi), oggi diventato un po' troppo parco dei divertimenti "alla straniera"...
Affamati dal pranzo scarso e discutibilmente buono - d'altra parte non si puo` sperare di meglio in un posto fortemente turistico- ci siamo buttati nella "China town" locale. Ho mangiato talmente tanta roba fritta...
Alle 16 eravamo gia` in postazione per vedere l'accensione delle luci. Pioggia a dirotto, migliaia di giapponesi (soprattutto donnine) agguerritissime per guadagnare i posti panoramici migliori.
Per fortuna il Comune ha avuto pieta` di noi e alle 17 e 30 ha dato inizio allo spettacolo con una mezz'ora di anticipo.
Le "Luminarie" di Kobe non sono un avvenimento natalizio, come all'inizio pensavo, bensi` il modo che questa citta` ha trovato per ricordare i 6000 morti del grande terremoto del 1995 e la fantastica forza che la citta` ha avuto nel ricostruirsi e ricominciare la sua vita. E devo dire che ce l'hanno fatta, perche` non ho visto un solo segno del grande disastro...
A parte il coro di voci bianche e la campana commemorativa che accompagnavano il grande spettacolo luminoso, la pioggia e il fango mi hanno reso un po' triste, immedesimandomi un po' in tutti i senzatetto e nelle persone che avevano perduto parenti e amici...
A sentire i discorsi di mio marito, che quel giorno era a Kyoto, deve essere stato un inferno. Per mesi tutti gli idraulici e impiantisti della ditta dove lavorava mia suocera hanno fatto su e giu` per ripristinare caldaie e condutture nella citta` distrutta...



Tra l'altro ho scoperto che tutto questo sfarzoso allestimento e` frutto della mente di un italiano, Valerio Festi.

La guida del pullman si era talmente raccomandata di essere puntuali al ritorno, minacciandoci di farci tornare a casa in Shinkansen e a spese nostre, da farci arrivare al parcheggio addirittura 20 minuti prima del previsto appuntamento delle 19. Gli altri erano tutti gia` la`. Tranne due persone.
Alle 19 e 20 ancora nessuno in vista.
Se solo fossero stati la` i miei cugini! Avrebbero sicuramente intonato cori da stadio: "SHIN-KAN-SEN! SHIN-KAN-SEN!"
I due piccioncini sono arrivati alle 19 e 24. Non una parola di scusa. Non una parola di protesta. Evviva il Giappone.

Per dirla tutta, questo viaggio ha avuto un costo miserabile. Abbiamo avuto fortuna. Tanto che stamattina, quando ci siamo svegliati, abbiamo avuto una fantastica notizia: mentre stavamo dormendo per riprenderci dalle 8 ore di pullman mia suocera ha prenotato nella stessa agenzia un viaggio al quartiere cinese di Yokohama: 3 gennaio, quattro persone.


P.S. Immagino sia stato un riflesso al brusco risveglio che ha avuto la mia Suocerina: alle 8, bussa alla porta con fare sospetto la nostra vicina (oggi era il giorno di riposo del negozio). "Signora? Signora?" bisbiglia cercando di non disturbare (?). Mia suocera ormai desta non puo` fare altro che imprecare per il sonno perduto e alzarsi. Naturalmente la vicina e` gia` scomparsa.
Eccola tornare dopo un'oretta. Voleva chiederci se ci avevano telefonato quelli dell'ENEL (giapponese) a proposito del condensatore in fondo alla via, che a detta sua sarebbe difettoso. E` un miracolo che sia ancora viva.

AUGURONI MARCO!!!!!


Un abbraccio e un sacco di cioccolatini virtuali
da tutta la tua tifoseria giapponese!!!!!!

06 dicembre 2007

Quanti ricordi...

Se Dio vuole oggi sara` l'ultimo giorno dell'anno di raccolta dei mandarini. Ma siccome doveva esserlo anche la scorsa settimana e anche quella prima... chi puo` dirlo...
In ogni caso oggi ci siamo accomiatati dai colleghi, con la speranza di rivederci tutti sani e in forma il prossimo anno, o almeno alla festa di "Buon inizio anno" che si terra` in gennaio (gohei mochi, sushi e karaoke per tutti - naturalmente non vedo l'ora di parteciparvi per scrivere qualcosa dopo!!!).
Che bel tempo passato tra le colline di mandarini, tra il sole e il vento, il gelo del mattino e la calura del mezzogiorno, sempre insieme, Tomo, io e la decina di nonnine da 1 metro e 47. Si`, ho scoperto che e` questa la media delle altezze!
Quanto abbiamo parlato: parenti, amici, malattie e funerali per tutti. E abbiamo riso, con le battute del nostro Autista, le cadute a piombo giu` per la scarpata e, perche` no, anche quando io mi sono fermata all'uscita dal pulmino e bloccavo la strada, ma non mi sono accorta delle nonnine inferocite dietro a me, nascoste al di sotto della mia linea visiva occhio-spalla!
Sempre pronte a lavorare le nonnine, dalle 7 e 30 del mattino, come i cavalli lanciati al via dato dalla pistola all'ippodromo - anche se effettivamente ci pagavano dalle 8.
Fresche e mai stanche, hanno ridotto ogni momento di riposo all'osso, trasformando persino la pausa caffe` in una gara contro il tempo: "Siediti adesso, ti aggiusterai dopo la sciarpa!".
"Andiamo, veloce: e` ora di pranzo!" ci dicevano, mentre cercavamo di raccapezzarci (ne` io ne` mio marito possiamo essere descritti come "scattanti"; percio` ci siamo conosciuti, ma questa e` un' altra storia).

Persino qualche piccolo screzio si e` risolto per il meglio: la nostra Vicina era stata cortesemente invitata a riposarsi per un giorno nel fine settimana (visto che a malapena riesce a muoversi...). Nel vedere la sua faccia la mattina dopo abbiamo preso paura. Arrabbiatissima. A me che le ho chiesto consiglio per un albero particolarmente difficile da tagliare ha detto: "Vattene di la`, faccio io" (livello gentilezza 2 su 18, grado usato per dare gli ordini ai propri figli).
Fino a che le nonnine coalizzate hanno fatto pressioni perche` potesse rinunciare eroicamente al giorno di riposo. La faccia della Vicina si e` trasfigurata in un sorriso: scherzi e battute con gli amici, persino qualche parola gentile.
Commento di Tomo: che donna semplice.

Che dire: tanti nuovi amici ultrasettantenni! La mia preferita e` una nonnina con la faccia da suora veneta: ne avete mai conosciuta qualcuna? Sono quelle suore che tengono gli asili privati e che sono sempre pronte a regalarti una caramella se sei stato bravo... che nostalgia!
Persino l'altro unico uomo presente alla fine si e` dimostrato loquace, in barba allo stereotipo dell'uomo giapponese silenzioso. Mi ha rivolto addirittura qualche parola, 5 o 6 in tutto, espresse singolarmente. Quando gli ho chiesto scherzosamente come fosse il panorama dall'alto dell'albero sul quale si era arrampicato mi ha risposto: "Unico."

Non ho foto oggi. Volevo farne qualcuna, ma nel frattempo che sono andata a prendere la macchina erano gia` tornati tutti a casa.

05 dicembre 2007

Countdown



Ecco la nostra corona dell' Avvento, rinominata da mia suocera: "il tuo caunt-daun"!

Dalla migliore tradizione del Nord Europa al Giappone!

02 dicembre 2007

Fa freddo in montagna

Il freddo avanza e dentro casa ci sono in questo momento ci sono 10 gradi.
Essendo questa una casa semi tradizionale, possiamo contare su un limitato numero di stanze riscaldate. Per il resto ci sono il terribile kotatsu e l'immancabile furo.
Il kotatsu e` questo tavolino riscaldato, dove ci si siede e si finisce immancabilmente per addormentarsi. La stanza e` fredda, sotto gli innumerevoli strati di coperte invece fa caldissimo, sicche` il tepore ha sempre un risultato soporifero, persino nelle situazioni piu` tragiche!





Il furo sarebbe la vasca di acqua calda, dove i giapponesi amano immergersi dopo la doccia serale.


A parte la bella vista che tutti ci invidiano, devo dire che e` un metodo di riscaldamento ottimo finche` si riesce ad andare a letto nei successivi 10 minuti. Altrimenti, come mi sta succedendo in questo momento, il calore accumulato si disperde velocemente... e fa freddo come prima!!!
Ecco il motivo dei tanti giorni di silenzio...

In realta` abbiamo fatto un po' di pausa in occasione della visita della mitica nonna 88enne, che mi ha erudito su Genji monogatari e Manyoshyu (letteratura base giapponese), citando a memoria Waka, Haiku e Senryu (poesia tradizionale), alcuni dei quali composti da lei. Per fortuna ho studiato un anno letteratura giapponese, altrimenti non me la sarei cavata!

La parte che ho preferito e` stata quando mi ha letto il suo "saggetto annuale" dove in un paio di pagine descrive i sentimenti scaturiti dalla lettura del Genji monogatari, in particolare la partecipazione al senso di mancata liberta` da parte della seconda moglie di Genji, Murasaki.
No comment.

Per fortuna la visita non e` stata soltanto letteraria: siamo persino andati a fare la tradizionale visita agli aceri rossi d'autunno!


Come ogni festa che si rispetti erano presenti i soliti venditori di fiera, con le specialita` locali da degustare.

In particolare mi hanno colpito questi "passeri arrosto", uno dei cibi piu` rivoltanti che abbia visto (dopo il fetido natto, fagioli "marci", parte della colazione tradizionale...).











Immancabili i gohei mochi, spiedino di riso schiacciato, ricoperto di salsa di miso e sesamo e arrostito. Se riuscite a mangiarne uno, in barba al gusto extra-strong del miso (potremmo paragonarlo a un dado concentrato) siete a posto per una setttimana!!!!! (lunghezza 20 cm ca.)