questo blog parla dell'altro giappone. non di tokyo ne` di kyoto, ma della vita in una piccola casetta sperduta in mezzo ai monti della campagna giapponese. vi faremo conoscere l'altra faccia del paese del sol levante!

27 ottobre 2009


Chissa` perche` le cimici giapponesi non hanno niente a che vedere con quelle adorabili bestiucce italiane, che io prendevo delicatamente tra le mani e accompagnavo all'uscita, quando per caso si trovavano per sbaglio a casa mia...
Queste parenti orientali sembrano nate apposta per infastidire, molestare, spaventare e perche` no, terrorizzare persino, con la loro presenza inquietante. Infatti le piccoline infestano l'aria con il loro puzzo indiscriminatamente, senza un motivo che potrebbe magari essere che le sto per uccidere... Basta sfiorarle per essere contaminati da un fetore nauseabondo resistente persino all'acqua e sapone!
Sono arrivati i primi freddi e tuttavia Owa, il nostro piccolo villaggio, sembra scosso da una febbre contagiosa: la Caccia alla Cimice! Vi si cimentano naturalmente tutti i pensionati con abbondante tempo libero, sfoggiano doti circensi finora inimmaginate: in bilico su sedie, scavalcano divani si sporgono pericolosamente da finestre del secondo piano, sempre impugnando un immancabile ordegno di tortura, la bottiglietta di plastica da mezzo litro.
Infatti questo recipiente permette di "imbucare" la cimice velocemente e poi richiudere il tappo prima che le esalazioni si espandano intorno.
La Suocerina non puo` essere da meno e si impegna con costanza, cercando in tutti i modi di coinvolgerci nella gara: "Prendi quella lassu`, che non ci arrivo! Dai che il vicino in un giorno ne fa piu` di 5 centimentri!" Strane unita` di misura si sono create come un codice tra iniziati.
In effetti sono stata testimone dell'impegno del famoso "vicino" ottantenne. Piu` che altro informata dal figlio, che lo aiutava nella caccia: "3 centimentri da quando sono tornato a casa dal lavoro!" mi fa orgoglioso (o rassegnato?)
L'unica che non partecipa al concorso sembra sia la nostra solita vicina pettegola. Da giorni vive di speranze, sorride esageratamente e persino il suo aspetto appare migliorato. Infatti ci sono 27 candidati alle elezioni comunali di domenica prossima e tutti passano a turo con le macchine, ricordando il loro nome con gran sbracciarsi in guanti bianchi e saluti sorridenti. La vicina non aveva visto tanta gente simpatica con lei probabilmente dalle elezioni precedenti!

10 ottobre 2009

Cronaca di un tifone (numero 18)


Mercoledi` 7.

Alle 11 di mattina chiama la vicina di sinistra: sta andando in citta` dal figlio. Pensiamo "Vigliacca", ma e` tutta invidia la nostra, perche` noi non abbiamo nessun posto dove fuggire e non ci resta che aspettare qua...
A mezzanotte, dopo aver fatto i bagagli indispensabili, ci buttiamo un po' sul letto cercando di riposare un po'.
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Giovedi` 8.
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Alle 3 ci svegliamo: il vento e` forte, la tv da` il tifone in arrivo proprio e direttamente su di noi.
Alle 3 e 47 va via la luce. Buio pesto. Non ci resta che dormire e sperare.
Alle 7 mi sveglio col rumore di alberi che cadono nel boschetto di fronte: il peggio sembra essere passato, ma la strada e il giardino sono ricoperti di rami e foglie.
Alle 11 facciamo pulizia della strada con i vicini di destra. L'altra vicina ancora non torna e poi scopriamo perche`: tutte e due le strade che portano qui sono bloccate. La luce non c'e` e mangiamo alla stanza del tatami che e` piu` luminosa della nostra cucina-bunker.
Alle 15, quando il sole sta ormai per tramontare, decidiamo di andare a comprare un po' di candele per la serata che non si sa mai...
Facciamo marcia indietro davanti un grosso albero caduto e decidiamo di andare nell'altro verso, dalla vecchia del ponte. Questa ci vende a prezzo stracciato tutto quello che ha: 15 candeline da butsudan (altare buddista).
Alle 16 la Zietta decide improvvisamente di tentare la sorte e di cercare di tornare a casa sfidando gli alberi e i rami caduti sulla strada. La vediamo fuggire ancora in abiti da casa senza nemmeno salutarci (?). Ci richiamera` un'oretta dopo, quando sara` sicura sulla strada verso la citta`.
Alle18 buio pesto. Ceniamo e passiamo una serata alternativa ascoltando la radio a batterie prestataci dai vicini, cambiando caccone al lume di candela e rimendiando qua e la` ai danni provocati dal nostro piccolo Tifone personale: acqua e caffe` rovesciati sul tappeto, riso lanciato sulle pareti...
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Venerdi` 9.
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Dell'elettricita` nemmeno l'ombra.
La radio della protezione civile continua a dire di usare poca acqua perche` ci sono problemi all'impianto idrico. Infatti dal rubinetto esce solo un filino d'acqua.
Tra le varie attivita` della giornata: Tomo cerca di fare mosaico nel laboratorio buio, la Suocerina cucina i pesci scongelati prima che vadano a male, io e Elisabetta andiamo a razzolare un po' a casa della vicina di destra, che ci offre candidamente un gelato sciolto...
Alle 15 la Suocerina va a comprare batterie di ricambio per la nostra radio della protezione civile che nel frattempo e` morta. Non esistono piu` batterie in commercio. Al ritorno si rifornisce dalla vecchia di altre 15 candeline da butsudan, che non si sa mai.
Alle 16 facciamo una "doccia" scaldando l'acqua sul fuoco, come ai vecchi tempi!
Alle 17 e 30 con una cena a base di ramen istantanei ci prepariamo a passare un'altra splendida serata quando...
... alle 19 improvvisamente Kiyoko san dice: "Ma che luce di la`!" e finalmente l'incubo finisce!
Ancora adesso ci sono zone che non hanno la luce e alberi messi in orizzontale sui fili dell'elettricita`. Speriamo che riescano a riparare presto la linea.
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Grazie ancora a tutti quelli che si sono preoccupati per noi!

09 ottobre 2009

Tutto a posto - almeno per noi

Grazie a tutti per esservi preoccupati per noi: stiamo tutti bene,grazie a Dio, nessun ferito dalle nostre parti!

E` appena tornata la luce dopo 40 ore di black out.
Niente luce, telefono, riscaldamento, tv, radio, lavatrice, macchinetta del riso ecc. e acqua calda solo in cucina. Oggi usciva poca acqua e i cellulari non prendevano.
Alberi caduti piu` o meno ogni chilometro tranciavano i fili dell'elettricita` qua e la` e i piu` grossi, finiti in mezzo alla strada, rendevano impossibile il passaggio. Ieri entrambe le strade che portano qui sono rimaste bloccate fino al tardo pomeriggio. Tutti i negozi nel raggio di 20 km erano al buio e le batterie erano finite, cosi` come le candele.

Vi raccontero` con calma: adesso vado a stendere la biancheria che aspettava da 2 giorni di essere lavata - come fa Elisabetta con la mano davanti alla bocca e al naso "CHE PUZZA"!!!!

07 ottobre 2009

Testamento da tifone

Cari mamma e papa`, sorelle e fratelli naturali e acquisiti, nipotine, nonni, zii e ziette, parenti tutti, amici vicini e lontani.

- Sta per arrivare il tifone 18, il piu` forte degli ultimi 20 anni. Ci centrera` in pieno alle 9 di domani mattina, ora giapponese. Abbiamo preparato lo zaino con lo stretto indispensabile (i pannolini di Elisabetta) e una borsa da lasciare in macchina con le nostre cose piu` care (i mosaici di Tomohiro). La Suocerina e la Zietta, convenuta per l'occasione, ci deridono, dandoci degli ansiosi paranoici, guardando programmi di intrattenimento alla tv. -

Vi voglio bene. Faro` del mio meglio per salvare le nostre vite e quella della nostra Piccolina.
A presto!!!!!