questo blog parla dell'altro giappone. non di tokyo ne` di kyoto, ma della vita in una piccola casetta sperduta in mezzo ai monti della campagna giapponese. vi faremo conoscere l'altra faccia del paese del sol levante!

14 novembre 2008

Polizia stradale ovvero La voce del padre


Sono il papa' di Elena.

Sono venuto per vedere e "toccare con mano" Elisabetta (i suoi vestiti, i suoi capelli, i pannolini bagnati ed anche quello che certe volte esce dai pannolini).

Ero in macchina con Tomohiro. Stavamo ritornando verso casa dopo aver fatto la spesa (27 chilometri, 17 semafori con i colori messi per orizzontale ed i limiti di velocita' fra i 40 ed i 50 tutti regolarmente rispettati e quindi 45 minuti). In uno dei pochi rettilinei (circa 400 metri), in corrispondenza di uno slargo, ci aspettano una ventina di uomini disposti su due file che con ampi cenni delle braccia e di bastoncini luminosi tipo portaaerei ci fanno fermare in mezzo; sembra di essere ad un pit-stop di una gara di formula 1. C'e' anche l'omino agita una canna di bambu' con in cima una bandierina triangolare con su scritto STOP che ci mostra millimetricamente dove dobbiamo fermarci.
Panico in vettura: rapido controllo del regolare allaccio delle cinture di sicurezza, verifica di avere il passaporto in tasca, Tomohiro che comincia a dire "Non correvo! Che cosa vogliono!".

Ci fermiamo. Apriamo il finestrino e non facciamo in tempo ad abbassarlo tutto che ci infilano una busta formato protocollo con sopra un asciugamanino in misura tipica giapponese. Ci chiedono gentilmente di provare le luci: vedo un omino accovacciato davanti al cofano della macchina che guarda le luci, presumo ce ne sia uno anche dietro ma io non lo vedo, l'omino davanti si alza e dice "Hai!" (si).

Dal finestrino entra una bottiglietta di the verde di quelle che si vendono in tutti i distributori di bibite giapponesi, il poliziotto e tutta la squadra del pit-stop intona il coro "Arigato" (grazie) con inchini a toccare con la fronte le ginocchia, la canna di bambu' con il segnale di STOP si alza e noi ripartiamo ... quasi come Massa o Hamilton, dopo circa 10 secondi.

Non abbiamo capito niente ma tra le mani ci siamo ritrovati una busta con dentro fazzoletti di carta, istruzioni di come tenere i bambini in macchina e pubblicita', un pacchetto con un asciugamanino bianco ed una bottiglia di the verde.

Non abbiamo lasciato il segno delle ruote sull'asfalto, ma siamo scappati via felici dal nostro inatteso pit-stop. Ancora adesso mi chiedo perche' ci hanno fermato e chi ci ha offerto questi gadget.

Paese che vai, polizia che trovi!

12 commenti:

Claire ha detto...

breHe,he,he! Vi immagino là in macchina che non capite, mentre tutti fuori si danno da fare.
Magari che anche la polizia in Italia lasciasse qualche regalino dopo i controlli!!!
Speriamo di sentire anche "La voce della madre" prima che ritorni qui a casa!
^_^

Anonimo ha detto...

Incredibile!! La stessa scena e`successa con la mia host family! Solo che a noi hanno dato gomme, salviettine rinfrescanti al mentolo (se si ha sonno e non ci si puo`fermare immediatamente) ed un vademecum per i vaggi lunghi! Confermo anche la sovrappopolazione del check point: ma c'e` proprio bisogno di 3 uomini che sventolano i conetti luminosi rossi?
Ed io che pensavo fosse una cosa rara...
Complimenti per il blog e per la bambina!
Marco

Nadia ha detto...

Qui tutta altra cosa quando ti ferma la polizia!!!!
Godetevi la piccola Elisabetta e al ritorno vogliamo vedere tante tante foto.
Buona permanenza ed un abbraccio a tutti

Nadia e Giuliano

Anonimo ha detto...

Un grande papà_di_Elena/nonno_di_Elisabetta_(ma_non_solo) [Ho esagerato con gli underscore? ;)] :DD

Baci e abbracci.

P.S.: non scordarti, la prossima volta che ci vediamo, di portare le foto di Elisabetta...

elena+tomo ha detto...

Mi sa che se continuate cosi` i miei genitori, al ritorno, altro che blog... dovranno organizzare una conferenza stampa!!!

Grazie a tutti e a presto!

Carlo ha detto...

la maggior parte sono volontari (della polizia). Lo fanno per essere sicuri che gli automobilisti siano rispettosi per la strada.
Una volta mi hanno fermato e ho fatto la parte dello straniero che non capisce una parola di giapponese. Mi hanno fatto ripartire subito. Come "regalo" una cartella porta file, penna e block notes

markogts ha detto...

Aaaaah, la civiltà nipponica. La polizia che controlla i fari... Goduria! Da noi non li controllano seriamente manco durante le revisioni! I suppose che guidare di notte in Giappone deve essere un paradiso.

Anonimo ha detto...

Ahhhh ma io so cos'è successo!
Ogni tanto faccio la hostess e mi hanno proposto un mese fa di fare una promozione quasi identica!
In divisa da polizia dovevamo fermare le persone per poi fare un pò di pubblicità e dare omaggi (fra cui però c'era un buono per bere al pub ahaha)..probabilmente basta guardare gli sponsor per capire .. magari era qualcosa sulla guida sicura o una concessionaria (come nel mio caso)?
ihih

elena+tomo ha detto...

Ciao a tutti e grazie per aver letto il blog!
Il padre e` tornato in Italia, ma speriamo di risentirlo presto, almeno tra i commentatori!
Per quanto riguarda la madre invece, non c'e` stato verso di farle scrivere qualcosa di pubblico: mi sa che non vi resta che contattarla di persona per sentire le sue opinioni del viaggio!

Grazie Cathycat!
La tua versione dei fatti mi sembra la piu` verosimile in un Giappone che non e` esattamente un paradiso, checche` ne dicano le apparenze! E` verissimo che qui si trovano i lavori piu` disparati, come il tuo, e che le forme di pubblicita` spaziano dai programmi tv a scopo simil-informativo, fino ai simil-poliziotti che inscenano un controllo. Ma si tratta sempre di pubblicita`!
Anche questo e` stato uno dei tanti miraggi giapponesi, dove niente e` cio` che sembra!!!

nicolacassa ha detto...

F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!!!

Samoah ha detto...

Cara Elena... non trovo la tua mail... perciò ti lascio la mia! Cosi magari mi mandi una foto della piccola Elisabetta e il vostro indirizzo di casa, perché ho una cosa da mandarvi ferma li da un pò di tempo... Intanto ti abbraccio e spero che quando torni riusciremo a vederci per un salutino... O magari verremo noi da te un domani, chissà! Ti pensiamo spesso, compresa la mia mamma che era felice quando ha saputo di Elisabetta!
Un bacione! Anche da Cris.
samoah78@yahoo.it

Anonimo ha detto...

Sono passata a fare un salutino e gli auguri!!
Buon Natale!